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Berco, ritirati i licenziamenti e si apre la trattativa

Berco, ritirati i licenziamenti e si apre la trattativa

Il ministro Adolfo Urso ha chiesto all'azienda e ai sindacati di evitare ogni forma di iniziativa unilaterale. La proposta è stata accettata: ecco cosa succede ora

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Roma Il tavolo Berco al ministero delle Imprese e del Made in Italy è terminato. Il ministro Adolfo Urso ha chiesto all’azienda e ai sindacati di evitare ogni forma di iniziativa unilaterale: ciò significa che ha chiesto a Berco di ritirare il provvedimento di licenziamento collettivo e quello di disdetta degli accordi integrativi aziendali. Dopo una sospensione, la proposta è stata accettata.

Il dispositivo centrale del verbale di riunione «La Società “BERCO spa” e le organizzazioni sindacali FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL – accogliendo quanto richiesto dal Ministro Urso – hanno comunicato la decisione di ritirare in data odierna gli atti unilaterali che sono stati attivati nei giorni scorsi. In particolare l’Azienda rimuove le procedure di licenziamento collettivo ex L. 223/91 in essere nonché la disdetta degli accordi integrativi aziendali. Le organizzazioni sindacali rimuovono il ricorso ex art 28 L. 300/1970 presentato presso il Tribunale di Ferrara. Dandone reciproca evidenza, le Parti hanno inoltre concordato di avviare una discussione in sede aziendale al fine di raggiungere una intesa che - nell'ambito della crisi strutturale che sta attraversando “BERCO spa” – possa gestire gli aspetti occupazionali ed ogni altra iniziativa ritenuta idonea per il superamento della situazione di difficoltà, senza il ricorso a strumenti e/o procedure unilaterali, fino al termine di cui al paragrafo successivo. II MIMIT convoca il prossimo 25 novembre alle ore 14 un nuovo incontro per valutare l'esito del confronto tra le Parti di cui al paragrafo precedente». 

Il sindaco Fabrizio Pagnoni «Apprezzo l’espressione di “buona volontà” messa in campo dalle parti. Non voglio però cadere in facili entusiasmi – ha chiarito il primo cittadino di Copparo –. Questa situazione consente certamente di condurre un confronto senza avere '”una pistola puntata alla tempia”: non c'è più il conto alla rovescia scandito dal contatore dei 75 giorni di decorrenza della procedura. Tuttavia c'è ancora molta strada da fare per trovare una soluzione giusta per i nostri lavoratori e la nostra comunità e questa strada si dovrà percorrere a tappe forzate, poiché abbiamo davanti dieci giorni di tempo: fino alla prossima convocazione al Mimit il 25 novembre. Torniamo da Roma dunque con la consapevolezza che ci attendono giorni cruciali per raggiungere un'intesa e salvare la tenuta occupazionale».

Fim, Fiom, Uil nazionali «Lo sciopero generale dei metalmeccanici della provincia di Ferrara di lunedì scorso, tutte le mobilitazioni messe in campo da Fim, Fiom e Uilm e i ricorsi legali hanno consentito di far ritirare le iniziative unilaterali da parte dell’azienda, a partire dalla procedura di licenziamento. Stante la gravità della situazione economica ed industriale, ci renderemo disponibili con l’azienda per individuare soluzioni condivise per assicurare una prospettiva di lungo periodo. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario il supporto del MIMIT e verificare la disponibilità di strumenti utili per il rilancio dell’azienda. Lo stesso supporto lo chiederemo alla capogruppo Thyssenkrupp che dovrebbe prevedere adeguati investimenti per incrementare la competitività. Siamo consapevoli che il contesto di mercato in cui opera Berco è estremamente competitivo. Per questo motivo, se vogliamo assicurare il mantenimento dei posti di lavoro, non si dovrà escludere di immaginare percorsi industriali aggiuntivi all’attuale business. Ma questa è una discussione che si potrebbe affrontare solo a valle di un confronto di merito sul piano industriale. Nei prossimi giorni si avvierà il confronto in sede aziendale per la gestione degli aspetti occasionali ed industriali. Il tavolo è stato riconvocato per il prossimo 25 novembre».