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L’intervista esclusiva

Santa Bianca, cucciola sbranata nel rifugio di cani sotto accusa. La volontaria: «Ecco tutta la verità»

Davide Bonesi
Santa Bianca, cucciola sbranata nel rifugio di cani sotto accusa. La volontaria: «Ecco tutta la verità»

Parla Valeria, nel mirino di animalisti e associazioni: «Mi offendono e minacciano, ma a pagare sono io. Ora denuncio»

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Santa Bianca Lei è Valeria, la volontaria che gestisce i due rifugi a Santa Bianca. Due che diventeranno uno, quando lascerà la casa dove vive oggi per trasferirsi nel nuovo stabile vicino a Casumaro. È lei al centro delle polemiche delle ultime settimane, con le tante accuse di animaliste e di associazioni da mezza Italia, alle quali decide finalmente di rispondere, per se stessa, per i suoi familiari e per i suoi cani. «Ormai sono state messe in mezzo persone da più province - racconta -, ma queste volontarie ferraresi mi sono addosso da dodici anni, dodici. Visto che non lo faccio per lucro, perché non mi aiutano nella gestione, per migliorare le cose che secondo loro vanno male. Ma credo ci siano degli interessi, dietro ci sono due persone, una ha un rifugio che ha perso molti cani venuti con me, un’altra è legata a un canile. Poche chiacchiere: le persone che vengono qui mi dicono che al canile vanno per due mesi, mille giri, si devono prendere le ferie, poi se non hai un giardino o hai bambini, un anziano o un disabile non ti danno il cane. Io invece faccio tante adozioni, faccio ovviamente delle verifiche ma sento molte delle persone che hanno preso un cane da me e ne ho fatti adottare tremila...».

Fra le accuse che le rivolgono quella di intascare denaro. «Prendo 50 euro al mese per il mantenimento dei cani che le volontarie mandano qui, e mi creda che non bastano. Ho fatto a lungo lo stallo a casa mia, gratuito, ma ora ho un immobile in affitto e le spese, non ci stavo più dentro. Una signora mi dà 120 euro per sette cani, altri mi danno 30 o 40 euro, sempre pochi. Una quindicina sono da anni a mio carico, poi ci sono persone e amiche che mi aiutano per tenere questi animali. Chiedo un rimborso agli adottanti, 60 euro per vaccini, chip e test, somma comunque inferiore alle mie spese; molti mi dicono che vorrebbero dare di più, ma in pochi poi lo fanno. Magari se queste che si definiscono animaliste mi lasciassero stare ce la farei, ce l’ho sempre fatta, ma è un attacco continuo. Oggi non posso più fare post sui social per le adozioni, fanno mille commenti sotto con offese e minacce. Ma chi ha preso cani da me torna e lo dice a vicini e conoscenti. Ultimamente prendo solo cuccioli e cerco di mantenere lo stesso numero di cani, visto che ho meno adozioni».

Come mai è scoppiato questo caos negli ultimi due mesi? «Purtroppo una mia diciamo amica ha fatto girare un video della cagnolina morta (Lea, arrivata dalla Sicilia e morta a sette mesi; ndr). Alcuni cani hanno fatto un buco nella rete che non era elettrosaldata e non me ne sono accorta. Io sto qui dalla mattina all’una di notte poi vado a dormire, nella notte può succedere qualcosa, in questo caso i cani hanno fatto un buco e ucciso la cagnolina. In fiducia ho dato foto e video a questa persona che li ha condivisi. In tutti questi anni mi sono morti una decina di cani, perlopiù per malattie, non sono certo qui a maltrattarli». Diverse le contestazioni che le vengono fatte, dalla sporcizia all’assenza di sicurezza fino alla scarsità di acqua e cibo per i cani. «Arrivano anche a me i video... mi contestano le recinzioni, in parte è vero, dovevano essere finite in estate, a giorni qualche amico verrà a darmi una mano per sistemarle nel nuovo spazio che ho affittato. Sia chiaro che sono tutte spese mie che dovrò pagare un po’ alla volta e ho un mutuo. C’è anche un’area enorme di sgambamento, andrà recintata ma c’è, nessuno fa vedere il video. In compenso mostrano quello di tre cuccioli che dormono e dicono che sono morti. Ci sono anche rottami e pattume, ma fuori dai box. Io passo, pulisco e do da mangiare regolarmente ai cani. Se queste volontarie venissero ad aiutare forse i problemi, che ci sono, lo so, si potrebbero risolvere. Controlli? Aspetto il veterinario dell’Asl, è già venuto e sa com’è la situazione. Così come sono venuti i carabinieri forestali». E adesso? «Denuncio io. Da tempo lo dico al mio avvocato, lui dice che il tempo fa passare tutto, ma stavolta è troppo. Ricevo offese, minacce, vengo descritta come un mostro e mettono in mezzo la mia famiglia. Tutto questo non capendo che fanno solo male ai cani, ora ne prendo meno e restano al Sud, dove muoiono».