Gatto investito e preso a calci a Copparo: «Quell’agente va licenziato»
Aidaa fa un esposto alla Procura. Indagine interna della Polizia locale per individuare l’autore del gesto
Copparo La Polizia locale dell’Unione Terre e Fiumi ha avviato le indagini interne per risalire all’agente che mercoledì scorso ha colpito con dei calci un gatto di colore nero (e zampe bianche) appena investito da un’auto sulla via per Formignana, direzione Gradizza. In queste ore si sta cercando anche di capire chi è la persona che poi ha recuperato il gatto, dicendo di portarlo a un veterinario, per sapere in quali condizioni è l’animale. Intanto, dopo la segnalazione di una copparese che si trovava con la propria auto dietro a quella del vigile, la notizia pubblicata dal nostro giornale ha fatto infuriare le associazioni animaliste, pronte a denunciare l’autore del gesto. "Aidaa, associazione italiana difesa animali e ambiente interviene sulla vicenda di Copparo, dove un agente della Polizia locale Unione Terre e Fiumi mercoledì scorso avrebbe preso a calci un gatto ferito investito da un’auto e lo avrebbe gettato in un fosso". Gli animalisti preannunciano già nei prossimi giorni l’invio di un esposto alla Procura della Repubblica di Ferrara ipotizzando il reato di maltrattamento di animali e di avviare indagini per individuare il colpevole. "Un gattino attraversando la strada sarebbe stato investito e mentre rantolava dal dolore si sarebbe fermata l’auto di pattuglia della Polizia locale, il cui agente scendendo non avrebbe soccorso il gatto come previsto dalla legge, ma lo avrebbe scaraventato con dei calci in un vicino fossato. Il gatto sarebbe poi stato raccolto da una passante che lo avrebbe portato dal veterinario. Tutto questo è semplicemente assurdo - scrivono in una nota gli animalisti di Aidaa -, inviamo subito un esposto alla magistratura perché si faccia luce su quanto accaduto e soprattutto se le cose sono andate come ha descritto la testimone oculare si provveda a individuare e perseguire il vigile autore di questo che è un reato di maltrattamento punibile penalmente. Ci auguriamo che la questione sia presa seriamente dal comando di Polizia locale e che una volta chiariti i fatti provveda a licenziare questo agente. Ma siccome a noi sta a cuore la salute del micio, chiediamo a chi lo sta curando di far sapere le sue condizioni di salute". E il presidente nazionale di Aidaa, Lorenzo Croce, ha fatto un identico messaggio anche sui social. Si è attivata anche Micaela Cristofori di Oipa: «In merito alla vicenda del gatto preso a calci da un vigile urbano Oipa Ferrara si sta già muovendo tramite il proprio ufficio legale per intraprendere le azioni necessarie. Pertanto invitiamo i testimoni oculari, se non l’hanno già fatto, a sporgere denuncia alle forze dell’ordine o con una mail a ferrara@oipa.org allegando anche eventuali elementi di prova, quali foto e video dell’accaduto. Seguiremo lo sviluppo delle indagini del comando di Polizia locale, confidando nella totale imparzialità per la ricostruzione dell’esatta dinamica, affinché sia fatta luce sulla gravità del fatto che, se confermato, ci porterà a chiedere seri provvedimenti disciplinari, tra cui anche il licenziamento dell’agente responsabile. Ringrazio Giovanni Mazzorana per il lavoro di ricostruzione coi testimoni».
«A seguito di un episodio inaccettabile di assoluta crudeltà, l’associazione Leal ha deciso di sporgere denuncia-querela nei confronti di un agente della Polizia locale Unione Terre e Fiumi - spiega Anna Ferraresi, delegata provinciale Leal -. La denuncia, presentata ai sensi dell’articolo 544-ter del Codice penale, riguarda il reato di maltrattamento di animali. L’animale, in evidente stato di sofferenza e vulnerabilità, si trovava ancora vivo sul luogo dell’incidente. Secondo le segnalazioni raccolte, un agente della Polizia locale anziché prestare immediato soccorso, avrebbe preso a calci il gatto, gettandolo in un fosso. Gesto che non solo potrebbe averne aggravato le condizioni, ma che dimostra una totale mancanza di sensibilità e responsabilità. Di fronte a tali fatti, Leal ritiene imprescindibile agire per fermare comportamenti che ledono non solo il benessere animale, ma anche la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Atti di violenza e maltrattamento, specialmente se commessi da chi dovrebbe garantire sicurezza e giustizia, sono inaccettabili».