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Il caso

Bruciato il dehors di Bisboccio in piazza Cortevecchia, c’è dolo: la ricostruzione

Annarita Bova
Bruciato il dehors di Bisboccio in piazza Cortevecchia, c’è dolo: la ricostruzione

Le fiamme partite dal tendone hanno poi avvolto gli ombrelloni e i tavoli. Il titolare sgomento: «Non ho idea del perché di un simile gesto vandalico»

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Ferrara «Un gesto che non riesco in alcun modo a comprendere». Marco Zuccatelli, titolare del ristobar Bisboccio in piazza Cortevecchia è ancora sgomento. Nella notte tra giovedì e ieri qualcuno ha dato fuoco al tendone esterno e nel giro di pochi attimi anche gli ombrelloni hanno preso fuoco e tutto il dehors è andato completamente distrutto. L’immagine di quello che resta, il nastro bianco e rosso e l’odore ancora acre di plastica bruciata hanno fatto svegliare la città, ieri mattina, con l’amaro in bocca e diversi interrogativi.

I fatti

La chiamata ai vigili del fuoco di Ferrara è arrivata alle 00.50. Alcuni passanti, ma anche la titolare di un B&B che si trova a pochi passi dalla piazza, hanno dato l’allarme. Le fiamme, altissime, arrivavano fin quasi al tetto dell’immobile, tanto che alcuni vetri della palazzina sono andati in frantumi per il forte calore. La dinamica non è ancora molto chiara. I pompieri avrebbero trovato tre punti di innesco e questo avrebbe fatto fin da subito pensare ad un gesto doloso e certo non accidentale. Dal tendone, in materiale plastico, le fiamme sono passate ai grandi ombrelloni, ovviamente chiusi vista l’ora ma dei quali non è rimasto nulla e anche ai tavolini, alle sedie e in generale ad ogni angolo del dehors. I vigili hanno spento l’incendio nel giro di poco, mentre molto più lunga è stata la messa in sicurezza e soprattutto la parte relativa alle indagini, dando supporto ai carabinieri che hanno portato avanti tutti i rilievi.

Chi ha agito (molto probabilmente una sola persona) avrebbe fatto partire le fiamme da punti diversi, ma non è ben chiaro cosa abbia usato e come. Soprattutto, sono le motivazioni che non si riescono a trovare. Al momento sarebbe stato escluso un gesto intimidatorio e anche se ogni ipotesi resta comunque aperta, la pista più accreditata è quella dell’atto vandalico. Al vaglio tutte le telecamere della zona, comprese quelle del parcheggio multipiano Borgoricco e di altre attività. I carabinieri avrebbero ascoltato anche alcuni testimoni e persone residenti nei pressi della piazza per capire se qualcuno ha visto o ha sentito qualcosa che potrebbe essere utile alle indagini. Ricordiamo che è di poche settimana fa, sempre nella stessa piazza, un altro increscioso episodio, con il bagno pubblico appena aperto andato distrutto. Ieri mattina Zuccatelli e il suo staff si sono rimboccati le maniche e hanno fatto di tutto per arrivare ad essere operativi (il locale non ha visto danni all’interno) all’ora di pranzo, mentre all’esterno gli operai di Hera e del Comune, come anche quelli di una ditta privata, hanno provveduto a sistemare e pulire. «Mi hanno telefonato ieri notte e siamo arrivati subito – ha detto il titolare del locale, andando dentro e fuori per cercare di sistemare ogni cosa -. Non riesco davvero a trovare delle ragioni, anche perché secondo noi non ci sono. Adesso dobbiamo pensare solo a tornare operativi anche all’esterno il prima possibile».

Tanti gli amici e i clienti che ieri per tutta la giornata sono arrivati in piazza non appena la notizia è circolata. Dopo essersi messo a completa disposizione delle forze dell’ordine, Zuccatelli ha dato l’unica riposta valida, quasi uno schiaffo in faccia a chi ha compiuto un simile gesto: si è rimboccato le maniche ed ha iniziato, come ogni giorno, a lavorare e così ha fatto tutto il personale del locale.