Cadavere della madre nascosto per ritirare la pensione. Arrivano i carabinieri e il figlio svela la verità, il retroscena
Il corpo trovato dai carabinieri in garage, avvolto nel cellophane, a Scortichino (Bondeno). La donna di 90 anni era morta a gennaio per cause naturali
Scortichino La sua tomba era diventata il garage di casa. Il corpo avvolto nel cellophane e coperto alla bell’è meglio sotto alcuni cuscini e a una brandina. Per non far sapere a nessuno, ma soprattutto all’Inps, che era morta da mesi.
È una storia triste e grottesca quella scaturita dal decesso di una signora di 90 anni, Lidia Ardizzoni, venuta a mancare per cause naturali il 4 gennaio scorso a Scortichino, nella casa di via Provinciale in cui viveva insieme al figlio 54enne e alla sua compagna. La coppia ora deve rispondere di truffa ai danni dello Stato, nonché di occultamento di cadavere. Perché secondo le prime ammissioni agli inquirenti, in tutto questo tempo avrebbero tenuto nascosto il decesso dell’anziana signora per poter continuare a percepire la sua pensione, la quale era diventata una fonte di sostentamento fondamentale in un periodo di forti difficoltà economiche per la famiglia. Una stratagemma che ha funzionato per quattro mesi. Fino a quando, lunedì pomeriggio, i carabinieri hanno suonato alla porta della casetta di via Provinciale dove la signora Lidia abitava dal 2003 e dove da qualche tempo si erano trasferiti anche il figlio e la compagna, costretti a lasciare la villetta confinante da quando i problemi economici si erano fatti più pressanti. Già da diversi mesi, infatti, nessuno aveva più visto la signora, che pur con i suoi novant’anni sulle spalle era ancora in grado di uscire in cortile per stendere i panni e scambiare due chiacchiere con alcuni vicini, che da metà dicembre, però, non avevano più notizie di lei. Ma, soprattutto, la sepoltura non risultava essere mai avvenuta nonostante la constatazione del decesso per cause naturali da parte del 118, chiamato dai familiari il 4 gennaio dopo che l’anziana aveva accusato un malore in casa.
Elementi sospetti che hanno indotto i carabinieri ad andare a fondo; così lunedì pomeriggio si sono presentati nell’abitazione di via Provinciale per un controllo. E dove, a quanto risulta, non hanno incontrato nessuna resistenza da parte del figlio ad ammettere la macabra verità: il cadavere della mamma per quattro mesi era rimasto nascosto nel garage, così da poter fingere che fosse ancora in vita e poter ritirare la sua pensione. Un inganno, secondo le prime ammissioni raccolte dagli inquirenti, dettato dalla disperazione per difficoltà economiche che né l’impiego da rappresentante del figlio, né le entrate provenienti dal lavoro della compagna, riuscivano a colmare. I carabinieri sono stati condotti in garage, dove hanno rinvenuto il cadavere sotto una pila di cuscini e una brandina, chiuso in un involto di cellophane. Una scena sconvolgente, una vicenda che ha lasciato tutti attoniti e increduli. La casa in cui viveva la signora Lidia sorge a ridosso della provinciale per Scortichino, accessibile da un viottolo che dalla strada principale si inoltra nella campagna per qualche centinaio di metri, in un’area caratterizzata da una lottizzazione recente con abitazioni di nuova costruzione sorte accanto a case esistenti da più tempo.
La signora Lidia Ardizzoni aveva lasciato un buon ricordo a chi l’aveva conosciuta (IL VIDEO). «Ci siamo trasferite qui lo stesso anno, nel 2023, lei a maggio e io a luglio – ricorda scossa una vicina di casa – e in tutti questi anni siamo sempre andate d’accordo, non abbiamo mai avuto niente da ridire. Veniva qui e parlavamo nel più e del meno, delle bollette e cose così. Oppure mi chiamava per chiedermi se volevo dell’insalata del suo orto. Era veramente una persona buona e generosa: quel che aveva, non era suo». Il figlio, insieme alla compagna, abitava nella casa accanto, poi si era trasferito nell’abitazione della mamma: «Con lui non mi è mai capitato di parlare, giusto buongiorno e buonasera», continua la vicina. Con Lidia invece i rapporti erano più affettuosi «anche perché abbiamo circa la stessa età. L’ultima volta che l’ho vista sarà stato circa a metà dicembre. No, non mi sono preoccupata e non ho pensato a niente di particolare, solo che magari preferiva stare di più in casa a sbrigare le sue faccende, oppure che non c’era stata occasione per incrociarci. Di certo non avrei mai pensato a una cosa simile. Si resta sconvolti».