Gianna Nannini al Ferrara Buskers Festival 2025. «Sono un premio, che bello»
Il riconoscimento a nome della rocker per celebrare e valorizzare gli artisti che incarnano l’essenza più pura del busking. A riceverlo è stato…
Ferrara Con Gianna Nannini madrina d’eccezione che ha anche dato il nome al premio, l’inaugurazione della 38esima edizione del Ferrara Buskers Festival ha coinciso con la consegna del primo riconoscimento indetto dalla manifestazione al busker Tribalneed in una piazza della Cattedrale gremita per l’occasione.
Ad aprire una jam session con La orquestra informal, Cinque uomini sulla cassa del morto, Acoustic vibes, Trikosis, Loop’n Loompa. Poi è arrivata lei, in completo bianco, intonando “Meravigliose creature” e dicendosi «contenta di essere un premio» dopo averne ricevuti tanti per la sua straordinaria carriera. L’artista toscana, accompagnata da Rebecca e Stefano Bottoni, si è intrattenuta con il pubblico raccontando di essere «nata in contrada» e di sapere bene che «la strada è appartenenza, la musica che nasce nelle vie è popolare e arriva ovunque, è questo che ha ispirato il mio stile rock».
«Con questo riconoscimento – hanno spiegato gli organizzatori – vogliamo celebrare e valorizzare gli artisti che incarnano l’essenza più pura del busking. Abbiamo scelto per questa prima edizione Riccardo Moretti, in arte Tribalneed. Gianna Nannini, come Dalla, ha dimostrato coraggio e passione quando nel 2020, affacciandosi dal Castello, ha incantato, con la sua voce e il suo carisma, un pubblico che da poco si era riaffacciato alla vita. Il suo legame con la musica popolare e con la musica di strada ha indotto il festival a chiederle di dare il nome a questo premio. Lei ha accettato con entusiasmo, è un onore immenso averla qui».
Emozionato e orgoglioso Riccardo Moretti, ideatore del progetto solista Tribalneed, nato dalla combinazione sperimentale di numerosi strumenti e generi musicali. Melodie taglienti, suoni malinconici e ritmi antichi raccontano la storia di un viaggio tra la scena elettronica europea e i groove tribali afro-australiani.
Stefania Andreotti
© RIPRODUZIO