Fusione aziende sanitarie ferraresi, de Pascale svela la data
Il presidente della Regione Emilia Romagna alla Festa dell’Unità in zona Gad un anno dopo l’elezione: giro delle cucine e intervista
Ferrara Michele de Pascale alla Festa dell’Unità in zona Gad da presidente della Regione Emilia Romagna. Riavvolgi il nastro, un anno fa, e vedi l’ex sindaco di Ravenna a Pontelagoscuro al fianco di Stefano Bonaccini, presidente uscente e fresco di elezione al Parlamento europeo. De Pascale corre per la Regione e qualche mese dopo diventa governatore. Un anno dopo – ieri – è al Baluardo di Santa Maria della Fortezza intervistato dal direttore della Nuova Ferrara Davide Berti. Novità importanti sulla sanità – che la città estense attende da tempo –, ma non prima del più classico tour nelle cucine. Ad accoglierlo in viale IV Novembre c’è la neopresidente del Pd di casa Giada Zerbini e i vari vertici dem ferraresi. Strette di mano e selfie con tutti i volontari: si va dalla spinatrice alla cassa, dalla griglia alla friggitrice passando per i pentoloni di ragù e il freezer con cappelletti e cappellacci.
E via all’intervista: momento di bilancio. «Siamo a tre quarti del primo anno di mandato – precisa de Pascale –. Mesi intensi dopo una campagna elettorale sfidante che è stata anche un modo di conoscere questi territori, i loro pregi e le loro problematiche. Questo primo anno è stato un ulteriore motivo di arricchimento». Non solo studio, ma è stato anche il tempo di «ingaggiare battaglie importanti». Una in assoluto: la sanità. «Questa Regione non è disponibile ad arrendersi in un paese in cui il Governo vuole privatizzare il sistema sanitario – scandisce il presidente –: l’Emilia Romagna non è disponibile a fare questo passo». Un’altra lotta, portata a casa: «Abbiamo costretto il Governo a cambiare atteggiamento sulla gestione dell’alluvione». Altre “battaglie” sono in cantiere, si sono gettate le basi, in particolare sulla «difesa della manifattura, nonostante in l’Italia ci sia da 28 mesi consecutivi un calo della produzione industriale».
Sanità
Tema caldo dalle parti di Ferrara. «Mi hanno sempre ripetuto “Bisogna accettare che la sanità pubblica sia una cosa superata” – dice de Pascale –, sono passato come “vintage”, ma se oggi guardo alla sanità di questa Regione, senza gli occhi di chi nega i problemi, ci sono tanti motivi per essere fiero: un farmaco oncologico, ad esempio, non dipende dal reddito e poi l’Emilia Romagna su alcuni settori sanitari cura l’Italia, lo sappia questo Governo. Abbiamo tanti problemi da affrontare ma non permettiamo di intaccare questo orgoglio. Se mi segnalano qualcosa che non va, io chiamo il direttore sanitario di riferimento». E poi ancora: «Non possiamo rassegnarci che il peso della fragilità sia solo sulle spalle della famiglia». Qui interviene la comunità e quindi «abbiamo destinato altri 130 milioni di euro dal bilancio della Regione per aumentare i fondi per la non autosufficienza, che vuol dire più posti nelle strutture residenziale per anziani, migliaia di ore in più per i servizi essenziali e pagare di più gli oss».
De Pascale ha parlato con il ministro della Salute Schillaci e sul tavolo è finita l’unificazione delle aziende sanitarie ferraresi. «Questo Governo sta facendo un disastro ma anche il centrosinistra deve recuperare credibilità e se vuoi essere credibile devi essere autocritico. Sono molto ottimista che il Parlamento possa approvare la norma che consenta di completare questo percorso. Sappiano i ferraresi: ogni euro risparmiato dalla fusione dei servizi (amministrativi ma anche ogni duplicazione inutile) verrà reinvestito in migliori prestazioni per la loro salute. I rettori, la Regione, tutti spingono in questa direzione e sono fiducioso che entro fine anno il Parlamento possa approvare la norma».
I temi
Si parla di infrastrutture («finire la statale 16 sarà fondamentale se Bologna rimane indietro»), turismo, casa, politiche per l’affitto e chimica: «Non si può uscire dalla chimica come è stato fatto negli stabilimenti del sud – avverte pensando al Petrolchimico –, mal il grean deal europeo è incompatibile». E sul palco della Festa si spengono le luci della prima serata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA