Salvò una donna nel fossato del Castello di Ferrara, premiato il giovane carabiniere
La targa ad Adriano Colella da prefetto e sindaco. Il militare: «Non ho pensato al pericolo, ma sono a come poter tenere a galla la signora»
Ferrara Lo scorso 2 novembre il giovane carabiniere Adriano Colella salvò una donna che si era lanciata nelle acque del fossato del Castello Estense. La 43enne aveva manifestato l’intenzione di farla finita a causa di una delusione d’amore. Esattamente un mese dopo, il sindaco Alan Fabbri e il prefetto Massimo Marchesiello hanno deciso – a nome della città – di premiare questo eroico gesto con una targa di riconoscimento. «Vogliamo celebrare questo momento a nome di tutta la comunità di Ferrara per quello che ha fatto quel giorno» dice il sindaco. Il carabiniere ha risposto con emozione: «In quegli attimi non ho percepito l’altezza e la profondità dell’acqua; pensavo semplicemente a come poter tenere a galla la signora. È un gesto che ho fatto e che rifarei». Questo il testo sulla targa: “Al Carabiniere Adriano Colella. Con immenso orgoglio, il Prefetto e il Sindaco di Ferrara si congratulano per il gesto eroico compiuto nel salvataggio di una giovane donna che si era lanciata nelle acque del Castello Estense, riconoscendo, nel coraggio dimostrato e nel senso di altruismo, i grandi ideali che appartengono all’Arma dei Carabinieri quotidianamente impegnati in azioni di valore a supporto della Comunità. Siamo grati al Carabiniere Adriano Colella per aver donato sicurezza e conforto a protezione della vita umana”.
Presenti alla cerimonia il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Alessandro Di Stefano e la famiglia di Colella, partita apposta da Campobasso. L’amministrazione ha voluto premiare anche il viaggio della sorellina del carabiniere con una spilletta e un libro sul dialetto ferrarese. Queste le parole del comandante Di Stefano: «Vi ringrazio per l’iniziativa che non è un gesto dovuto o aspettato. Questo atto ha un grosso peso specifico: un riconoscimento di questo livello è per noi un segno tangibile della riconoscenza, dal momento che si fa questo lavoro per i “grazie” dei cittadini. Per gli altri colleghi è uno stimolo, un gesto che emuleranno». Colella non aveva l’abilitazione al salvamento a nuoto: si è assunto una grande responsabilità che l’ha portato a salvare una vita.
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