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Ferrara, ricorso contro il patteggiamento per le false vaccinazioni

Daniele Oppo
Ferrara, ricorso contro il patteggiamento per le false vaccinazioni

Il pubblico ministero chiede alla Cassazione di annullare i due anni di pena concordati per la dottoressa Chiara Compagno

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Ferrara La Procura di Ferrara ha fatto ricorso per Cassazione contro la sentenza del tribunale che ha accolto la richiesta di patteggiamento a due anni di reclusione per Chiara Compagno, medico di base che era imputata per la vicenda delle false vaccinazioni contro il Covid-19 per l’ottenimento del green pass.
 

Il pm Ciro Alberto Savino, che aveva coordinato l’indagine della Guardia di finanza nei confronti di Compagno e di Marcella Gennari (per la quale va avanti il processo ordinario), si era opposto sia in sede di udienza preliminare che davanti al tribunale in composizione collegiale all’applicazione della pena su richiesta delle parti avanzata dalla difesa di Compagno (avvocati Carlo Taormina e Marco Linguerri). Nella sostanza, il pm non era d’accordo sulla quantificazione della pena da applicare.
 

Proprio al collegio la difesa aveva riproposto l’istanza di patteggiamento, che aveva trovato accoglimento nell’udienza filtro del 4 dicembre scorso: due anni di reclusione con pena sospesa (comprese le pesanti pene accessorie: interdizione dai pubblici uffici e divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per cinque anni) e liquidazione delle spese a favore dell’Asl, costituitasi parte civile, pari a 668 euro, che corrispondono a quanto corrisposto dall’azienda sanitaria alla dottoressa per effettuare le singole vaccinazioni che, in realtà, non erano state effettuate.

Compagno era accusata dei reati di peculato, di un caso di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio (per aver ricevuto 50 euro in cambio della mancata vaccinazione), falso (per le certificazioni green pass rilasciate nonostante la mancata vaccinazione) e truffa ai danni dell’Ausl. Proprio a tal proposito, dalle lettura della sentenza emerge un dato finora non noto, ovvero che Compagno aveva risarcito l’Azienda sanitaria per il danno arrecatole con il versamento di 8mila euro.
 

Il ricorso per Cassazione contro un patteggiamento ha confini molto stretti, ed è previsto solo, a norma di legge, per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza.