La Nuova Ferrara

Il racconto

Incidente del treno a Bondeno, parla il macchinista ferito dall’ospedale: «Poteva andare peggio»

Annarita Bova
Incidente del treno a Bondeno, parla il macchinista ferito dall’ospedale: «Poteva andare peggio»

Le parole di Silvio Faccioli dopo l’incidente: «Ho potuto solo cercare di frenare». L’affetto dei colleghi di lavoro: «Evitata la tragedia; lui è impeccabile, di una precisione unica e grande cuore»

3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara «Nella sfiga poteva andare peggio. Una spalla con brutte fratture da operare e una falange in meno. Grazie a tutti, un abbraccio». È questo il messaggio che il macchinista del treno regionale 90226, Silvio Faccioli, ha mandato ieri in tarda mattinata a colleghi e amici dopo l’incidente con un camion bisarca fermo sui binari. «Per noi è stato ed è ancora terribile - il commento di chi gli è vicino -, abbiamo continuato tutti a lavorare ma col cuore in gola. “Faccio” è una persona unica, speciale, perfetto nel suo lavoro».

Il macchinista ha 41 anni, abita ad Occhiobello ed ha un figlio. È molto conosciuto a Ferrara e in città ha frequentato l’istituto tecnico Copernico Carpeggiani. «Ho visto il camion tra i binari, ho capito che era fermo e che non si sarebbe spostato - ha raccontato -. Ho potuto solo cercare di frenare, rallentando un po’...è andata bene, voglio solo dire che è andata bene». «È sotto shock - raccontano gli amici -. Più passano le ore e più realizza quello che è successo e soprattutto quello che sarebbe potuto succedere. Ha chiesto del camionista, dei colleghi e dei passeggeri. Sarà lunga la sua ripresa».

«Un collega impeccabile, questo lo devono sapere tutti. Una persona di una precisione e professionalità unica, che ci ha sempre messo il cuore nel suo lavoro. Mai un ritardo, mai una scusa...siamo certi che è stato lui ad evitare la tragedia, riuscendo in qualche modo a rallentare».

Il capotreno

Sul treno 90226 era salito a Ferrara anche V.D.A., capotreno. «Ho sentito suonare forte, poi un rumore che mi resterà sempre dentro - ha detto con un filo di voce -. Non mi ricordo nulla in questo momento, sono molto confuso. Ho pensato al mio collega, ai passeggeri, sono rimasto qui ad aspettare». Ha la voce tremante, le mani e la faccia livide dal freddo gelido. Sul treno, composto da un locomotore e due vagoni, c’erano cinque passeggeri. «Per fortuna non è una tratta molto frequentata a quell’ora del mattino, perché dalla città porta a Suzzara. Gli studenti, tantissimi, erano in stazione a Bondeno ma si muovono appunto verso Bondeno - va avanti -. Mi hanno detto che stanno bene, che non sono feriti. Sulla dinamica no, non posso davvero dire nulla anche perché non so cosa sia successo. Quando mi hanno fatto scendere ho visto tutto questo...». «Una scena terribile - vanno avanti i colleghi, qualcuno arrivato sul posto perché a fine turno -. Tutte quelle macchine distrutte ci hanno terrorizzato».

Nelle prossime ore il macchinista Silvio Faccioli potrebbe già essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla spalla, mentre per la falange non c’è nulla da fare. Un incidente sul lavoro, «uno schianto terribile, che nessuno di noi potrà dimenticare - concludono i colleghi -. Restiamo sua disposizione e anche a disposizione della famiglia. Forza Faccio, ti aspettiamo presto». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA