Spal, la settimana degli orrori. E il club perde sempre più credibilità
Prestazioni scarne, gestione del ritiro e silenzio: i biancazzurri sono alle corde. Con il Pescara serve una grande impresa per invertire una rischiosa rotta
Ferrara Al “Mazza” sta per arrivare quella che potrebbe esser definita la vera capolista del girone B (recupero del match rinviato contro Milan Futuro permettendo). Il Pescara di Baldini non è solo una squadra forte, ma è una realtà quadrata, in fiducia e consapevole di potersi giocare la stagione nei piani nobili del girone B. La Spal, dal canto proprio, non potrebbe arrivare al venerdì sera di corso Piave in condizioni peggiori rispetto a quelle vissute negli ultimi giorni. L’illusoria vittoria di Rimini sembrava aver tamponato i lividi patiti contro i giovani del Milan e la Virtus Entella, ma il successivo impegno esterno di Campobasso ha purtroppo rispedito al mittente ogni particella di fiducia. Anzi, le quattro sberle del Molise hanno mandato in tilt l’intero sistema biancazzurro.
Il gruppo, al di là dei propri limiti strutturali, non ha dimostrato particolare vicinanza al proprio tecnico e alle sue idee tattiche e la sensazione che non si viaggi sul classico binario parallelo è quantomeno legittimo averla. Il club (il ds Casella è inibito) e i rappresentanti dello spogliatoio non hanno proferito una sola parola dopo l’umiliante gara di domenica scorsa. Qualche scusa sarebbe stata gradita, soprattutto ai quasi 200 che si sono sobbarcati il viaggio verso Campobasso. La società ha dato un’altra opportunità all’allenatore e ha inizialmente optato per la soluzione “vintage” del ritiro. Ma senza una vera e propria chiusura a guscio, perché le prime due sedute della settimana sono state aperte al pubblico - come mai era successo prima -, ma tra l’indifferenza generale.
Un qualcosa di più grande, però, è ulteriormente accaduto. La società ha deciso d’interrompere dopo nemmeno 40 ore la fase del ritiro, a quanto pare su una presunta base di ritrovata compattezza emersa tra campo e spogliatoio. Magari post rifinitura di stamattina se ne saprà di più all’accensione dei microfoni in conferenza stampa. Ma al di là di ogni possibile ricostruzione, giustificazione o cronistoria dei fatti dall’interno è evidente che le (tante) recenti vicende ruotate attorno al club abbiano abbassato ulteriormente la credibilità di esso e innescato ancor di più il sentimento di sfiducia e di delusione da parte della piazza. Giornate da mal di testa, con la consapevolezza che servirà più di un semplice antinfiammatorio. Diciamocelo chiaramente: col Pescara servirà un autentico miracolo sportivo. Viceversa la burrasca sarà completa e a quel punto anche la poca pazienza rimasta andrà ad esaurimento. Al cospetto degli abruzzesi ci si giocherà tanto, forse tutto. Con il 4-3-3 o con l’alternativa della difesa a 5, davvero poco importa. Cuore, grinta e coraggio sono i veri ingredienti necessari.