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Spal e Antenucci, un amore infinito. La Ovest: “Per sempre nella nostra storia” e parte la coreografia

Spal e Antenucci, un amore infinito. La Ovest: “Per sempre nella nostra storia” e parte la coreografia

Spettacolo sugli spalti in occasione della gara di serie C contro il Pontedera. “Sempre protagonista sempre da esempio. Grazie Mirco”, e lui ringrazia – IL VIDEO

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Spal-Pontedera. Al "Mazza" i giocatori entrano in campo per la terzultima gara della stagione regolare e dalla Curva Ovest parte la coreografia dedicata a Mirco Antenucci, che ha annunciato il ritiro dal calcio giocato alla fine del campionato. “Nelle pagine gloriose e in questo scempio, sempre protagonista sempre da esempio. Grazie Mirco”, recita uno striscione. Applaude Antenucci quei tifosi che in tante occasioni gli sono stati vicini, che a lui si sono aggrappati tante volte. 

“Una storia d’amore, quella tra la Spal e Antenucci, che nacque quasi inaspettata nell’estate del 2016, quando la neopromossa compagine ferrarese in cerca di un attaccante di qualità per affrontare la serie cadetta ebbe l’ardire di sondare con personalità il mercato estero. E di pescare questo jolly, in scadenza di contratto col Leeds United”. Inizia così il comunicato della Curva Ovest, una vera e propria dichiarazione d’amore.

"Un giocatore di valore assoluto, dai piedi buoni e veloci, con tanta esperienza e capace di leggere bene il gioco. Intelligente e applicato, ma soprattutto grande professionista. Un uomo destinato a diventare esempio, in tutti gli spogliatoi che frequenterà.

Fin dal giorno del primo bacio, quel primo di ottobre del 2016, quando con un destro a metà ripresa decise l’incontro casalingo contro la Salernitana (3 a 2 tiratissimo), si capì che sarebbe nato qualcosa di grande tra lui e la Spal. L’avvio di stagione di Antenucci era stato difficile, come quello di tutta la squadra, che all’epoca dell’incontro coi granata arrancava nella parte bassa della classifica. Ma quel gol rappresentò un’autentica svolta, per lui e per i compagni. Alla fine per Mirco se ne contarono 18, di gol. Tanto per la cronaca. E la Spal centrò una seconda promozione consecutiva che rimase nella storia, irrompendo nella massima serie dopo quasi cinquant’anni dall’ultima volta. Una storia fatta di eroi in maglia biancoazzurra, uomini veri, cui il popolo ferrarese guarderà sempre con orgoglio e riconoscenza. Eroi perfettamente rappresentati dal Lupo di Roccavivara, simbolo di una Spal senza paura, guerriera, con pochi fronzoli e tanta voglia di arrivare. Anche lassù, dove nessuno avrebbe mai immaginato. Fu il preludio di altri anni memorabili, anni indescrivibili. Fino al nuovo declino, inesorabile. Ma questa è storia recente.

Il suo ritorno a Ferrara dopo l’esperienza al Bari è stato un mix di riconoscenza e attaccamento, alla città e alla maglia. Un fardello davvero pesante da reggere, vista la situazione societaria, che Mirco però ha accettato di buon grado, perché le responsabilità non le ha mai evitate. Non c’è lieto fine in questa parte di storia, purtroppo. Troppo difficile il contesto, troppo diversi compagni e dirigenti, troppo alti gli ostacoli. Le sue stagioni al ritorno a Ferrara sono state un calvario di risultati e politiche societarie scellerate. Antenucci ha perfino rimandato il suo ritiro dal calcio giocato, nonostante le quaranta primavere sulle spalle, perché non voleva smettere lasciando un brutto ricordo.

Ma a prescindere da come finirà questa stagione, il suo ricordo non potrà mai essere sporcato. Rimarrà per sempre nell’olimpo dei calciatori biancazzurri, per sempre nella nostra storia. Che siano le ultime partite della sua carriera o meno, è venuto il momento di dirgli grazie. Grazie per tutto quello che ci hai dato. Grazie per l’uomo che sei stato. Grazie, Mirco”.