«Salvezza che vale tantissimo, per la Sella Cento è come un piccolo scudetto»
Il general manager Nicolai traccia il bilancio: «Un campionato durissimo. Ma il gruppo coeso ha saputo far fronte a tutto, poi la svolta: «Devoe decisivo»
Cento Obiettivo raggiunto. La Sella ha centrato la salvezza con le sue forze. Il giusto epilogo di una stagione iniziata con il freno a mano tirato, svoltata dal cambio dell’esterno americano e con un girone di ritorno a ritmi vertiginosi, con 7 blitz in trasferta. «Parlo in rappresentanza di un gruppo di persone fantastico – ha commentato il general manager Renato Nicolai, nel dopo partita con gli occhi quasi lucidi, per l’impresa portata a compimento in una domenica che difficilmente verrà scordata –: quando abbiamo presentato la squadra nella piazza della Rocca avevamo parlato di un gruppo rodato che cominciava a lavorare assieme, io lo rappresento. Abbiamo lavorato bene con tutti, dal capo allenatore allo staff a tutti gli uffici, dal primo all’ultimo. Con buon senso e grande lavoro, abbiamo centrato un grandissimo risultato e, penso di poterlo dire, raggiunto meritatamente sul campo. Non è stata una stagione facile – ammette Nicolai –, abbiamo incontrato problemi logistici, contrasti, ma la società ci è sempre stata vicina. Sono davvero contento di come si è lavorato, non so se sia la più grande soddisfazione della mia carriera, perché ho fatto una finale scudetto e una di Fiba EuroCup, ma sicuramente questa è sul podio. Forse non tutti si rendono conto che questa non era l’A2 degli ultimi anni, qui c’erano delle vere corazzate, con investimenti importanti. E noi ci siamo salvati senza i patemi dei playout, con uno tra i budget più bassi del campionato. Mi associo a quello che ha detto l’allenatore, la nostra salvezza è come un piccolo scudetto».
Era l’A2 più difficile degli ultimi anni, 20 squadre in un solo girone, un livello pazzesco e tante piazze che ambiscono ancora a salire di categoria. Non è stato facile ritagliarsi i propri spazi, ma la Sella lo ha fatto con lavoro e costanza, con la forza del gruppo, senza mai abbattersi quando i risultati non arrivavano, senza mai esaltarsi quando nel girone di ritorno sono iniziate ad arrivare vittorie e scalpi importanti. «La stagione – riprende Nicolai – è svoltata con l’arrivo di Devoe, era il giocatore che ci serviva. Niente contro Henderson, che resta bravo, ma a noi serviva Devoe, per sé e per gli altri: è stato importante anche per la crescita di Davis, due stranieri perfetti, che si completano a vicenda». Giusto godersi appieno il brillante risultato, raggiunto e festeggiato dai giocatori domenica sera assieme ai tifosi tra musica, cori e qualche drink.