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Spal, con il fallimento si ripartirebbe dall’Eccellenza ma serve una società nuova

Francesco Dondi
Spal, con il fallimento si ripartirebbe dall’Eccellenza ma serve una società nuova

Incredulità in via Copparo e sono tanti i perché che non hanno risposta, tante le cose che non hanno una logica nell’ultimo periodo spallino di Tacopina e Follano. Ecco quali sono tutti i passaggi in caso di non ammissione

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Ferrara Le campane hanno iniziato a suonare a morto già nella mattinata ma nel pomeriggio, con il centro sportivo “Fabbri” di via Copparo pieno di squadre giovanili, genitori e ragazzini in prova il clima funereo ha travolto un po’ tutti. Incredulità, è il termine più consono a descrivere lo scenario: perché salvarsi se l’epilogo doveva essere la mancata iscrizione in serie C? Perché pagare le spettanze fino a febbraio? Perché non cercare di imbastire una trattativa di vendita? Perché aspettare l’ultimo istante senza mai chiedere aiuto alla città di Ferrara? Tanti perché che non hanno risposta ma sono tante le cose che non hanno una logica nell’ultimo periodo spallino di Tacopina e Marcello Follano.

Cosa dice la norma

La notte è stata forse l’ultima per la Spal con questa matricola, da oggi potrebbero aprirsi scenari diversi. Occorre però seguire ciò che dice l’articolo 52 delle Norme organizzative interne federali che riportiamo integralmente: In caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Serie C il presidente federale, d’intesa con il presidente della Lnd, previo parere della Commissione all’uopo istituita, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della Lnd, di almeno due categorie inferiori rispetto a quello professionistico di origine, anche in soprannumero, purché la stessa società:

a) adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al Campionato;

b) non abbia soci e/o amministratori che abbiano ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, di amministratore e/o di dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione dalla Figc.

Qualora fosse consentita la partecipazione al campionato regionale di Eccellenza, la società dovrà versare un contributo alla Figc non inferiore 100mila euro.

Tradotto: la Spal potrà ripartire dall’Eccellenza, versando almeno 100mila euro di contributo. Ma per farlo servono alcune condizioni a partire dal creare una società di riferimento oppure subentrando a una già in vita. La prima strada è la più semplice ma anche quella che impone condizioni stringenti: occorre avere una proprietà nuova, assolvere tutti gli adempimenti federali (atto costitutivo, statuto, assemblea dei soci, documenti per l’affiliazione alla Figc, registrazione di una partita Iva all’Agenzia delle Entrate). Su questo fronte ci sono numerosi specialisti anche a Ferrara, che conoscono bene le carte federali, ma è inutile - a ora - tirarli per la giacchetta.

Ma la sparizione della Spal del presidente Joe Tacopina porterà con sé ulteriori e pesanti strascichi sociali e civili. Non va infatti mai scordato quanto personale lavora per il club di via Copparo, sono loro le prime vittime. In secondo luogo ci sono i dipendenti che avanzano alcune spettanze. Qualcuno di loro potrebbe fare istanza di fallimento per vedersi riconosciute le proprie spezzante e a quel punto entrerebbe in azione un curatore che dovrà censire i beni di proprietà della Spal di Tacopina e poi provvedere a saldare i creditori. Esiste infine una parte economica altrettanto copiosa che potrebbe essere la parte più gravosa: in banca, infatti, c’è un monte debitorio di circa 6 milioni di euro, legato a mutui accesi in passato anche per rilevare l’area sportiva di Malborghetto senza poi scordare la causa civile che si insinua all’orizzonte per la ristrutturazione dello stadio Mazza. Il tribunale penale non ha riscontrato responsabilità ma il filone dei risarcimenti non è così immediato e qualcuno potrebbe avanzare richieste di rimborso per i soldi anticipati. E a proposito di Mazza: esiste una convenzione per l’utilizzo dell’impianto cittadino, che andrebbe sciolta, rispettando però i termini di legge. Dettagli, certo, ma sostanziali se Ferrara vuole una squadra di calcio già a settembre in Eccellenza e che giochi in corso Piave. Sempre che la notte non abbia cambiato le carte del giorno più lugubre degli ultimi anni.