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Spal, l’iscrizione in serie C è un miraggio. Ore di agonia in vista

Alessio Duatti
Spal, l’iscrizione in serie C è un miraggio. Ore di agonia in vista

Il bonifico di Tacopina dagli Stati Uniti non è pervenuto a via Copparo. Entro le 23.59 di oggi è indispensabile depositare una fideiussione da 700mila euro

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Ferrara La situazione è precipitata e in casa Spal il punto di non ritorno è purtroppo sempre più vicino. Il club guidato dal presidente Joe Tacopina e dal suo socio Marcello Follano si trova letteralmente in ginocchio, quando mancano ormai poche ore al termine ultimo per l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro (“deadline” – nel vero senso del termine anglofono – che è fissata alle 23.59 odierne). Ma arrivati a questo punto la corsa contro il tempo potrebbe anche non rientrare nel concreto dei piani di questo venerdì, che salvo miracoli si preannuncia tinto di nero per la storia della Spal.

Zero risorse

Fino alla tarda serata di ieri, infatti, sui conti bancari a cui via Copparo fa riferimento, nell’ormai noto ponte traballante con gli Stati Uniti d’America, non era ancora pervenuto il residuo denaro necessario a coprire tutti gli adempimenti richiesti per procedere all’iscrizione: si sta parlando in particolar modo della fideiussione da 700mila euro e la copertura degli stipendi riferiti ai mesi di marzo e aprile. Il particolare temporale della tarda serata di ieri tiene conto delle 6 ore di fuso orario tra l’Italia e gli Stati Uniti (New York, nello specifico) dove le banche hanno chiuso i propri sportelli nel tardo pomeriggio. Scontato, per non dire inutile, ricordare che somme di denaro del genere non possono essere trasferite da una parte all’altra del mondo con semplici bonifici ordinari e quindi sono richiesti più passaggi, tradotti in tempo.

Pessime sensazioni

La situazione che stiamo vivendo, oltre che essere di una gravità inaudita, è anche paradossale. Perché anche negli uffici di via Copparo l’amaro sentimento di sorpresa e concreto timore di non farcela ha iniziato a palesarsi dopo il ponte del 2 giugno, visto che in precedenza – anche nelle specifiche comunicazioni oltreoceano – il tema dell’iscrizione sembrava essere soltanto una formalità da sbrigare senza nemmeno quegli affanni temporali vissuti sotto la gestione Tacopina, in chiusura di pratiche, più o meno sempre, al fotofinish. Tant’è che la documentazione necessaria risulta predisposta sulle scrivanie del centro sportivo “G. B. Fabbri” da giorni, ma con quel particolare non banale riferito all’attesa del denaro mancante al completamento. Rassicurazioni in tal senso erano pervenute anche agli organi di stampa nei classici momenti di verifica, tant’è che il focus generale si era spostato sul lato sportivo con i noti discorsi legati alle scelte tecniche per l’annata 2025/2026 (Casella, Baldini, settore giovanile, Antenucci, sede del ritiro e altro ancora). Anche se oggi quell’annuncio pubblicato (e poi cancellato) da Follano su Linkedin, alla ricerca di finanziatori verosimilmente per la Spal, va rivalutato come un clamoroso campanello d’allarme verso ciò che sarebbe successo un paio di giorni dopo, ovvero nelle terribili ore che si stanno vivendo. Quelle della massima agonia, quelle che vedono il futuro della gloriosa Spal appeso a un filo, quelle che già in molti – con cognizione di causa – le definiscono come ultime del calcio professionistico a Ferrara in questo terribile momento storico a stelle e strisce. Lo stato di crisi sembra irreparabile.

Obiettivo sopravvivere

Nelle ultime 48 ore i contatti tra gli uffici di via Copparo e quelli situati nella Grande Mela non sono mancati, ma le generiche rassicurazioni di “lavori in corso” non hanno ancora trovato un tangibile riscontro tradotto in “real cash” per la sopravvivenza della Spal nel calcio italiano non dilettantistico. Non resta che attendere, col magone in gola, quale sarà lo stato aggiornato delle cose al risveglio della città. Per quei pochi che saranno riusciti a chiudere occhio.