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Mattioli e i retroscena con Tacopina. «Per la Spal ci sono ma servono risorse»

Alessio Duatti
Mattioli e i retroscena con Tacopina. «Per la Spal ci sono ma servono risorse»

Serata a Final di Rero del “Pres”, con qualche sassolino nella scarpa da togliere e nuova carica: “Sto pensando solo a come poter dare una mano. Alcune persone mandate dall’avvocato sono venute a casa mia a dirmi di stare lontano dal “Mazza”»

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Final di Rero La cautela, il basso profilo, ma anche il profondo desiderio di dare una mano alla rinascita della Spal hanno contraddistinto l’intervento di Walter Mattioli alla serata di “Calcio, bocce e boccette” organizzata dalla sportiva del Final di Rero in collaborazione col circolo “La Fenice”. Il mood comunicativo è rimasto più o meno tale a quello d’inizio mese, quando il “Pres” aveva presenziato alla festa della Curva Ovest. Anche se, a quanto pare, nelle ultime settimane lo stesso Mattioli ha intensificato i giri del proprio motore per cercare la soluzione economica (finanziatori, investitori) più adeguata possibile e potersi così proporre in maniera ufficiale, tramite la manifestazione d’interesse che il Comune è in procinto di pubblicare, alla guida di un progetto di rinascita e di rilancio per quella che sarà la Spal che verrà.

Contatti e ricordi

Che il telefono in questi giorni sia sempre occupato, lo conferma lo stesso Mattioli all’inizio del suo intervento, sul palco intervistato dal collega Enrico Menegatti, che assieme a lui ha scritto l’autobiografia “Dal sogno alla realtà”: «Il mio cellulare sta scottando, forse anche di più rispetto a quand’ero presidente. Nel 2021 la nuova proprietà subentrata non aveva bisogno di me, così me ne sono rimasto a casa, in assoluto riposo, pensando sempre a cosa si sarebbe potuto fare da lì in avanti. Sapete che sono un malato di Spal, starne fuori mi è dispiaciuto tantissimo. Gli 8 anni da presidente sono stati i più belli della mia vita, sempre al servizio del club 14-15 ore al giorno compresi i festivi. Per me è sempre stata una missione. Speravo che le promesse della nuova proprietà fossero portate a termine, perché sarei stato felice di rivedere la Spal nei palcoscenici che merita. La mancata iscrizione mi lascia deluso, ma in questi giorni sto solo pensando a come poter dare una mano. Spero che il sindaco scelga il migliore dei progetti, perché non ci può essere il professionismo senza la Spal, anche se al momento il nome e il marchio sono in mano al presidente americano».

Lontananza e ritorno?

Mattioli, quando lo sfondo è biancazzurro, diventa passionale e così aggiunge un passaggio duro: «Fa piacere ricevere affetto, perché vuol dire che ciò che hai fatto ha reso contente le persone. Personalmente non ho mai perso una partita in televisione, ma non andavo allo stadio perché sono venute a casa mia alcune persone, mandate dall’avvocato americano, a dirmi che sarebbe stato meglio se io fossi rimasto lontano dal “Mazza”».

I discorsi, poi, si sono spostati sul futuro, con la riconferma della disponibilità a dare una mano: «Ho l’esperienza, ma sono un “ministro senza portafoglio”. Alle spalle servono persone in grado di finanziare, che vogliano bene alla Spal, per iniziare un determinato percorso. Chi oggi si prenderà quest’impegno deve sapere ed essere consapevole che si tratta di una responsabilità importante e per nulla semplice. La Spal va riportata dove merita. Iscrivere al campionato una squadra nuova non è immediato né facile e i tempi sono brevi. Un progetto serio deve comprendere anche la ripartenza del settore giovanile. Non è facile, perché si parla di Eccellenza, ma tutto deve far parte del progetto, compreso il discorso dei dipendenti rimasti a casa».

Tempistica e finanze

«C’è bisogno di fare in fretta – sottolinea il “Pres” – e sciogliere presto i nodi legati al centro sportivo, allo stadio, alla riorganizzazione del vivaio e ovviamente all’iscrizione in Eccellenza entro il 17 luglio. Andrà comunque capito come andranno a finire le cose, perché la Spal dell’avvocato Tacopina esiste ancora. I costi stimati? Non conosco nel dettaglio i costi dell’Eccellenza – dice Mattioli –, ma bisogna prepararsi, perché sarà dura. Se una squadra normale costa 4, la Spal costerà 20 o 25, affinché possa fare un campionato super e iniziare quella risalita verso i palcoscenici che Ferrara merita».

Padroni di casa

Attesa e speranza i sentimenti che hanno accompagnato a Final di Rero la chiusura delle attività sportive paesane, tra calcio, bocce e boccette legate allo storico circolo La Fenice, da anni condotte con passione e amore da Dario Barbieri, ex sindaco di Tresigallo, vero aggregatore insieme ai volontari dei successi e dell’armonia sportiva nel centro della frazione. Venerdì, durante la serata di commiato, lo stesso Barbieri ha voluto portare attorno allo stesso tavolo le squadre del presente, guardando anche nostalgicamente a un passato fatto di successi calcistici tra l’inizio degli anni ’90 e i primi anni 2000. Nostalgia che ha pervaso tutti, sia in chiave locale, sia in chiave spallina, pensando che solo pochi anni fa il “cerbiatto” trotterellava sui campi della serie A. Tra gli invitati erano presenti Mirko Perelli e Arrigo Guibelli, sindaco e vicesindaco di Tresignana.