Ferrara città europea dello sport 2027, la candidatura sta prendendo quota
Ultima riunione della Commissione Aces Italia e poi l’incontro con la stampa in Comune. Apprezzata l'inclusività. Investimenti: «1 euro speso qui ne porta 6»
Ferrara Le carte sono state giocate tutte, adesso rimane solo l’attesa: il 15 ottobre si saprà se Ferrara potrà entrare nel novero delle città europee dello sport nel 2027. Si parla al plurale, sì, perché gli unicum riguardano solo le “capitali”, mondiale ed europea, mentre le “città”, quelle sopra i 25mila abitanti, possono essere fino a quattro per ciascuna Nazione, purché non sia già sede di “capitale”. Chiarito il metodo, torniamo alla candidatura di Ferrara: ieri i commissari deputati a valutarla hanno incontrato la stampa. Prima di ogni parola, la sensazione finale: il mondo sportivo estense, sotto la regia dell’assessore allo sport Francesco Carità, ha giocato tutte le sue carte migliori e una, sommata alle altre, è parsa quella vincente. A spostare l’equilibrio a favore dell’accoglimento della domanda, è il grande mondo dello sport inclusivo, quello, per intenderci, che durante il Ferrara Sport Festival, che va a chiudersi oggi, ha fatto bella mostra di sé nel villaggio allestito nella Darsena di San Paolo e che tanto positivamente ha colpito anche il ministro Andrea Abodi.
Ripetiamo, è la sensazione rimasta dall’incontro con la stampa svolto ieri nella sala di Giunta della residenza municipale, al termine della riunione dei componenti la Commissione Aces Italia, che ha appunto il compito di valutare la candidatura di Ferrara a “Città europea dello Sport”, insieme allo staff dell’assessorato comunale allo sport guidato da Francesco Carità, oltre a rappresentanti del mondo associativo sportivo ferrarese. Proprio nelle giornate che vedono svolgersi in piazze e spazi cittadini la prima edizione del Ferrara Sport Festival, i delegati Aces hanno raccolto notizie e gli elementi che consentiranno di decidere quali città italiane saranno designate al titolo nel 2027: oltre al capoluogo estense, in lizza anche Bergamo, Ragusa ed Erice.
«Sono stati giorni molto importanti e impegnativi – ha introdotto Carità –, per noi e per le associazioni e le società sportive. Speriamo di aver dato il meglio: la valutazione è terminata, ora siamo nelle mani della Commissione».
Ed è stato il presidente di Aces Italia, Vincenzo Lupattelli, a spiegare prima le già citate possibilità di candidatura, quindi che, se verrà accolta quella di Ferrara, «entrerà in questo network mondiale, perché è allargato alle Americhe, che porterà ad avere impianti più belli, maggiori attività, turismo sportivo. La finalità è aumentare la pratica sportiva: in Europa ci sono Paesi che arrivano all’80% di praticanti, non so se mai ci arriveremo, ma proviamo ad avvicinarci. Intanto, in questi giorni intensi, l’amministrazione comunale ci ha accompagnati e non ha lesinato informazioni per integrare il dossier, perché la scheda di valutazione è oggettiva e occorrevano ulteriori dati. Sono poi stato alla Spal – dice Lupattelli in pieno mood ferrarese, per indicare la visita al “Mazza” – e ho incontrato il direttore argentino Bruno Pradines, scoprendo che ha collaborato con l’Aces a Buenos Aires, che sarà capitale dello sport 2027: questo potrà favorire rapporti e scambi tra Ferrara e la capitale argentina».
Già questi cenni su rapporti futuribili lasciano intuire che l’esito del giudizio possa essere positivo, così come l’apprezzamento espresso da Giuseppe Pagani, referente Istituto credito sportivo e cultura: «L’unica banca pubblica – ha spiegato –, già presieduta da Andrea Abodi. Ferrara si pone fra le eccellenze italiane, fra quelle che hanno scelto soluzioni finanziarie innovative, con notevoli investimenti nello sport. Abbiamo un indicatore che ci dice che a Ferrara per ogni euro investito c’è un ritorno di 6 euro».
Marco Lombardi, delegato Aces Italia, ha quindi sottolineato che «abbiamo preso molte informazioni (e dato alcune indicazioni) per un giudizio oggettivo e visto l’inclusione, l’integrazione, oltre alle eccellenze che, dal nostro punto di vista, fanno folklore. Abbiamo capito che le associazioni hanno un ottimo rapporto con l’amministrazione comunale: loro sono quella che dedicano tempo alla cura delle persone e apprezzano il nuovo corso». Insomma, alla conferenza stampa di fine “missione” non una parola negativa: lo fosse l’esito finale, sarebbe sorprendente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA