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Ars et labor, basta passi falsi

Alessio Duatti
Ars et labor, basta passi falsi

Primo posto ritrovato per i ferraresi, seppur a pari punti con il Mezzolara, ma ora serve continuità

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Ferrara Uno sguardo domenicale dalla parte dei Lidi ferraresi ed ecco il sorriso che si manifesta alla ricezione della buona notizia indirettamente tinta di biancazzurro: il 2-1 subito dalla Sampierana contro la sempre combattiva Comacchiese ha riconsegnato la vetta all’Ars et Labor.

Seppur condivisa, a quota 27, manco a dirlo, con il forte Mezzolara, passato in modalità barbarica col punteggio di 0-5, sul campo del Pietracuta. Primatiste avanti a suon di cinquine, verrebbe da dire. E sì, arrivati a questo punto della stagione forse è davvero da considerarsi acceso il tanto chiacchierato duello teorico tra i biancazzurri di Ferrara e quelli che da anni rappresentano in prima linea il territorio bolognese dalle parti di Budrio.
 

L’andamento delle due big, dall’estate ad oggi, è stato a dir poco altalenante. Il Mezzolara è attrezzato, ha ambizioni e ci spera. Ma parliamoci in modo chiaro: se l’Ars et Labor avesse fatto quello che era nei programmi ideali di tutti, al momento si starebbe parlando di un “no contest”. Invece, a quanto pare, eccoci a battagliare per spuntarla su una realtà che ancora può credere di rinviare il piano di risalita della nuova società ferrarese.

Rimandata (per colpe proprie) la fuga d’autunno, la speranza attuale è che nelle ultime tre giornate prima del giro di boa possa generarsi un minimo di gap in favore della compagine allenata da Di Benedetto.

Attesa già questo sabato pomeriggio dalla trasferta di Castel San Pietro con avversario il Sanpaimola, posizionato sopra la zona playout e ieri sconfitto sonoramente dal Cava Ronco. Seguiranno l’ostica partita con la sopracitata Sampierana, che legittimamente non vorrà ancora chiamarsi fuori dai giochi d’alta quota, e la chiusura in quel di Faenza, che non si prospetta una passeggiata di shopping natalizio ma bisognerà comunque tornare con il migliore dei regali.
 

La larga vittoria contro il Mesola – che dal canto suo dovrà risistemare più di una cosa per affermarsi nella zona bassa della classifica – è stata una buona medicina per l’Ars et Labor. Tuttavia ancora parecchio claudicante dal punto di vista mentale: aspetto da curare al dettaglio, perché sarà determinante. Gli stessi protagonisti l’hanno confermato nel post partita, ma è stato evidente a tutti il momento di sbandamento vissuto dopo l’1-1 del Mesola: squadra disunita, con certezze e distanze perse.

Carbonaro ha rimesso tutto in ordine con una magia dalla distanza, a testimoniare il magic moment dell’attaccante palermitano. L’avvio di ripresa è invece stato un gran bel concerto di gruppo, orchestrato dalle voci più qualitative della rosa – Senigagliesi e Malivojevic –, capaci di cantarle negli ultimi 20 metri avversari con colpi, classe e incisività.

Il largo successo è stato sacrosanto e va colto come un bel passo in avanti sotto tanti aspetti. Ora, però, serve la continuità. Occorre un filotto possibile soltanto giocando a calcio e facendo poche chiacchiere con reiterate proteste arbitrali o con riferimenti più o meno velati quando si è davanti a un microfono.

Quest’Ars et Labor non avrà il dovere scritto di vincere il campionato a gennaio, ma deve definitivamente spiccare il volo per far sì che anche il Mezzolara prima o poi molli qualcosa dal proprio cassetto delle speranze. Quella aperta oggi è senz’altro una settimana importante, con vista sul Sanpaimola direttamente dai campi del “G.B. Fabbri”. Dove si attendono progressi rispetto al recupero di bomber Moretti. Se Di Bartolo sarà fuori dai giochi ancora probabilmente per molto, per l’attaccante filtra cauto ottimismo, almeno per una convocazione e la partenza dalla panchina.