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L’Ars et Labor pareggia col Faenza al 92’. Addio alla vetta

Tommaso Schwoch
L’Ars et Labor pareggia col Faenza al 92’. Addio alla vetta

Ferraresi che rincorrono due volte e rischiano pure la beffa. Carbonaro toglie le castagne dal fuoco, ma la prima posizione è comunque sfumata

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Faenza (RA) Il 2025 dell’Ars et Labor si conclude con un deludente pareggio per 2-2. La banda estense scende in campo sul “Bruno Neri” di Faenza con poche idee e poco coraggio, portando a casa un pareggio allo scadere. Natale e Capodanno racconteranno di una squadra seconda in classifica, fatto impensabile a inizio stagione.

La cronaca

L’Ars et Labor si presenta con la sua bellissima maglia da trasferta, mentre il Faenza indossa la classica casacca biancazzurra. Il vantaggio faentino arriva dopo appena 8 minuti: rimessa laterale battuta direttamente in area di rigore, Giacomel esce malissimo e Lanzoni in rovesciata mette dentro il vantaggio dei padroni di casa. Gli estensi sembrano un po’ nervosi e faticano a costruire occasioni, anche perché le condizioni del campo non permettono di imbastire bene la manovra. Tuttavia, al primo tiro in porta l’Ars et Labor si rimette subito in carreggiata. Cross dalla sinistra di Carbonaro, la cui traiettoria viene deviata dal difensore e arriva sulla testa del solito Cozzari, che con un’incornata supera Zauli. Il resto del primo tempo scorre a ritmo lento e con nessuna occasione da ricordare. L’unico squillo è il palo colpito da Carbonaro, che con un destro a giro per poco non realizza l'ennesimo gran gol della sua stagione.

Nel secondo tempo scendono in campo gli stessi 22 e anche il ritmo rimane pressoché il medesimo. Per provare a smuovere qualcosa, l’allenatore decide di mandare in campo Piccioni dopo pochi minuti. Proprio il numero 28 scambia bene con Carbonaro, ma quest’ultimo ci mette troppo a concludere e viene rimontato dai difensori. Il ritmo non sale ma il nervosismo sì, con i giocatori dell’Ars et Labor che appaiono abbastanza nervosi in campo. Nell’ultimo quarto d’ora avvengono gli episodi che cambiano la partita: al 77’ Iglio recupera la sfera e fugge sulla destra, palla dentro a rimorchio e Carbonaro spara incredibilmente alto. Passano due minuti e il Faenza si porta sul 2-1 con Zani. Missiroli prova un cross rasoterra che viene deviato da Ricci: il tocco mette la palla sui piedi di un solissimo Zani, che deposita senza problemi la palla in rete. La reazione degli ospiti è lo specchio di tutta la partita: tanta confusione. L’unica cosa da annotare è un tiro da lontanissimo di Cozzari, finito di qualche metro sopra la traversa. Per il resto tanti gialli in casa spallina, fatto che va semplicemente a certificare il grande nervosismo con cui è scesa in campo la squadra di Di Benedetto. Nel recupero ci pensa ancora una volta Carbonaro a togliere, parzialmente, le castagne dal fuoco. Bel lavoro da punta di Piccioni, il quale serve Carbonaro che al centro dell'area fa partire un missile all’incrocio dei pali. Nessun’altra occasione negli ultimi secondi del match, ma rimane la consapevolezza di una squadra fragile mentalmente, che è scesa in campo con la paura di non riuscire a riacciuffare il Mezzolara. Cosa che si è effettivamente verificata.

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