La Nuova Ferrara

Cinema

La musica della ferrarese Sara Ardizzoni al Festival di Locarno

Stefania Andreotti
La musica della ferrarese Sara Ardizzoni al Festival di Locarno

Sara ha realizzato alcune tracce della colonna sonora di “Le Bambine”, l’unico film italiano in gara al festival del cinema in Svizzera che è anche stato girato in parte nella città estense

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Ferrara Ci sarà tanta Ferrara nell’unico film italiano in concorso al festival del cinema di Locarno (in agosto). “Le Bambine” di Valentina e Nicole Bertani non solo è stato in parte girato in città – grazie a una sinergia tra produzione, Emilia-Romagna Film Commission e Comune di Ferrara – ma si è anche avvalso di professioniste nostrane. Alla realizzazione hanno infatti collaborato due ferraresi: Ilaria Battistella, in qualità di location manager per tutto il territorio dell’Emilia-Romagna, e la musicista Sara Ardizzoni, che ha realizzato alcune tracce della colonna sonora.

Dopo la testimonianza di Battistella, La Nuova Ferrara ha raccolto l’esperienza di Ardizzoni, conosciuta anche come Dagger Moth, il suo progetto solista che porta avanti dal 2012 con chitarra elettrica, voce ed elettronica: “una miscela loop, noise e melodia in bilico fra caos e struttura”. Il suo ultimo disco, il terzo, “The sun is a violent place” è uscito nel 2022, registrato e prodotto in solitaria fra le mura di casa durante il lockdown, con il contributo di Fabrizio Baioni e mixato con Victor Van Vugt. Nel 2023 Sara è stata selezionata per esibirsi al celebre Primavera Sound Festival di Barcellona con tre live. Nel gennaio di quest’anno ha avviato un nuovo progetto, A Bad Day, un duo strumentale per chitarre elettriche con Egle Sommacal, con cui ha realizzato l’album “Flawed”, uscito a gennaio come autoproduzione. Ora raccoglie i frutti di un’altra prestigiosa collaborazione, quella con Lorenzo Confetta, musicista e produttore, collaboratore storico della regista Valentina Bertani, a capo del reparto suono nel suo lungometraggio. «Mi ha contattata per la prima volta nel 2023 dopo avermi vista suonare con i Massimo Volume, si era incuriosito e aveva approfondito la mia produzione solista, notando una “dimensione cinematica” nella mia ricerca sonora. Così ha iniziato a propormi alcune collaborazioni su progetti vari, da lì è nato un rapporto professionale ma anche di amicizia».

In che modo avete lavorato assieme alle musiche del film? «Ho collaborato con Confetta fornendo parti e suoni che poi lui ha integrato in un puzzle più ampio, sia per le musiche, sia per il sound design. In principio, per entrare nel mood del film, ho letto la sceneggiatura, che ho amato subito. In seguito, Lorenzo mi ha fornito delle suggestioni, a parole o tramite reference, e in base a queste ho elaborato delle mie versioni personali. Ad esempio, senza spoilerare troppo, mi sono state richieste delle atmosfere simili ai “suoni del cosmo” e per queste mi sono ispirata a rilevamenti di fenomeni spaziali vari, tradotti in suono dalla Nasa. Quanto ho prodotto è stato creato unicamente con chitarra ed effetti a pedale, la dimensione a me più congeniale in cui opero da anni».

Creare una colonna sonora originale è diverso da realizzare un album, che esperienza è stata? «È stato un nuovo metodo di lavoro a cui approcciarmi, visto che in altre occasioni simili mi è stata richiesta la composizione di brani completi e arrangiati da inizio a fine. Come esperienza è forse stata più assimilabile a collaborazioni avute in ambito teatrale, in cui ho lavorato di più su singoli suoni e atmosfere. Al momento ho visto solamente un premontato del film, ormai mesi fa, ma non ho ancora avuto il piacere di vedere la versione definitiva».

Non è la prima volta che compone per il cinema. «Ho avuto altre esperienze in ambito cinematografico, sempre in contesti molto indipendenti. Le prime svariati anni fa per cortometraggi e spot di Edo Tagliavini. Recentemente ho realizzato le musiche per “Paura dell’Alba”, un mediometraggio di Enrico Masi sulla Repubblica Partigiana di Montefiorino, presentato in vari festival proprio negli ultimi mesi. Ho poi collaborato sempre con Lorenzo Confetta al suono per “Clorofilla” film del 2024 di Ivana Gloria».

E gli altri suoi progetti? «Al momento ho lasciato in stand-by il mio solo set Dagger Moth per dedicarmi al duo strumentale con Sommacal. Abbiamo avviato questo progetto dopo aver condiviso il palco nei Massimo Volume, ma è un nuovo percorso che col suono della band non c’entra granché e attinge alla classica contemporanea, all’elettronica, alla musica di ricerca oltre che ad altre tradizioni musicali non occidentali, dal Gamelan alle ritmiche del Mali. Lo stiamo proponendo live in giro per l’Italia, presto usciranno nuove date».

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