Arte, un'università australiana promette di restituire antichi reperti trafugati all'Italia
Un'università australiana ha promesso di restituire all'Italia diversi manufatti trafugati, se si potrà verificare che il Paese europeo ne era il proprietario originario. Tra gli oggetti e i reperti in questione, conservati presso il Museo di Scienze Classiche dell'Australian National University (ANU), c'è un raro vaso antico. L'anfora "risale a circa il 530 a.C.", ha dichiarato venerdì alla Australian Broadcasting Corporation la curatrice del museo, Georgia Pike-Rowney. Il museo è rimasto sorpreso quando i funzionari italiani hanno notificato che l'anfora era stata rubata prima che l'università la acquistasse legalmente nel 1984. Si è poi scoperto che un altro pezzo che l'università aveva acquistato negli anni Ottanta, un a figure rosse, era stato trafugato da un personaggio chiave del commercio illegale di antichità. Pike-Rowney ha detto che David Holland Swingler "era un esportatore di prodotti alimentari e quello che faceva era procurarsi materiale illecito dall'Italia e contrabbandarlo fuori dall'Italia tra i prodotti alimentari italiani". L'università ha anche recentemente scoperto che un terzo oggetto, una testa di marmo romana, acquistata da Sothesby's a Londra nel 1968, era stata originariamente rubata da una collezione vaticana a Roma. "Non sappiamo come un oggetto proveniente da un museo chiuso nel 1970 sia finito in una collezione australiana nel 1968", ha dichiarato il dottor Pike-Rowney.