Spal, dall’ultima vittoria emergono indicazioni confortanti: può essere la strada giusta?
Biancazzurri a cinque punti sia dalla salvezza che dalla retrocessione diretta. La squadra può preparare la sfida contro la vicecapolista Ternana con un umore diverso ma senza Galeotti
Ferrara Un gol su calcio di rigore, tre punti, una prestazione più che accettabile. La Spal è tornata da Piancastagnaio – quasi 800 metri sul livello del mare, paesino nemmeno quattromila anime arrampicato sul monte Amiata, versante senese – con qualche certezza in più e con un bottino che, fosse mancato, staremmo parlando di situazione drammatica.
Peso specifico Parliamo subito di questi 3 punti, nel contesto del turno, che consentono alla Spal di difendere la quintultima piazza e di prendersela in beata solitudine. Affatto scontato, visto che la Lucchese, fino al 93’, stava battendo per 2-1 nientemeno che la capolista Virtus Entella: segno che i toscani, al di là delle gravi vicissitudini societarie e la pesante penalizzazione di 6 punti non mollano mai. Poi, per carità, i genovesi di Chiavari hanno fatto un gran favore a Radrezza e compagni, agguantando il pareggio all’ultimo respiro e frenando la risalita dei rossoneri. A voler essere ottimisti, la Spal ha pure rosicchiato 3 punti all’Ascoli, sconfitto a Campobasso, quindi la zona salvezza diretta ora è a 5 lunghezze, sempre tante, per quanto ci siano ancora 7 turni da disputare da qui alla fine della regular season. L’importante, oltre ad aver staccato la squadra pari-classifica alla vigilia, è aver allungato decisamente sulle altre tre realtà alle spalle, quelle delle ultime tre posizioni: Sestri Levante, Milan Futuro e Legnago Salus giacciono ancora sul fondo della graduatoria a quota 23, a 5 lunghezze di distanza dalla Spal, e questo sì che è un sollievo.
Prestazione C’è poi un bel po’ di buono da portare nella settimana (scarsa) di preparazione alla prossima partita, quella che vedrà sbarcare al “Mazza” la Ternana. Impegno di ben altro spessore, tanto più che la vicecapolista ha rosicchiato due punti alla battistrada e adesso può insidiare la vetta, a sole due lunghezze. Ma stiamo pur sempre parlando di squadre di serie C, non ci sono particolari fenomeni a queste latitudini e ogni partita può diventare un’occasione, a seconda di come la si affronta. La squadra di mister Francesco Baldini, intanto, la potrà preparare con un umore diverso da quello che era diventato il “solito” opprimente del dopo-sconfitte. Potrà scrollarsi di dosso anche quella paura che, anche nelle prime battute del match con la Pianese, l’aveva mostrata incerta nella fase difensiva e precipitosa in quella offensiva, con una foga – per quanto segno di grande volontà – che non aiutava la costruzione delle trame di gioco in maniera logica e utile. Col passare dei minuti, a fronte anche di un avversario apparso più che abbordabile, è stata poi trovata maggiore tranquillità, costruendo diverse occasioni da rete, più o meno limpide. Tuttavia non tutto è andato per il verso giusto: l’alta tensione è stata testimoniata dall’espulsione di Galeotti al termine della gara «per atto di violenza nei confronti di un raccattapalle», gesto punito con tre turni di squalifica.
Le novità Tutto questo per dire che lunedì sera nel posticipo con la Ternana la porta spallina sarà difesa da Meneghetti. Per il ragazzone trevigiano – alto un metro e 91, 23enne di Motta di Livenza – si tratterà di un debutto assoluto: tanta roba proprio contro la squadra più prolifica del girone. Beh, inutile mettergli pressione, semmai va confortato. Non saremo noi a farlo, ma i compagni e il mister: hanno iniziato già martedì sera, uscendo dalla nebbia toscana senza aver subito gol, anche grazie all’assetto tattico. Tre difensori centrali – guidati a un impeccabile Fiordaliso, ben coadiuvato da Bruscagin e con Nador che, forse proprio grazie all’assetto “a tre”, non si è fatto colpire da amnesie – hanno dato maggiore solidità alla retroguardia. Ci sarà qualcosa da aggiustare sugli esterni, perché, se Iglio è di ruolo come “quinto” a tutta fascia, questa non è certo la specialità della casa per D’Orazio, avvezzo a posizioni più avanzate. Problema che non si pone e, anzi, si risolve lunedì sera, con il rientro di Mignanelli dalla squalifica. Una parola in più, però, va spesa per l’esterno destro avellinese, fresco 24enne: ormai ci si era quasi dimenticato di averlo in rosa, invece eccolo titolare e senza sbavature.
L’ultima nota nuova e lieta è Molina. L’attaccante argentino si è dimostrato capace di giocare sia spalle alla porta e far salire la squadra, sia nel dialogo in rapidità con i compagni. Suo il gol, anche se l’esecuzione del calcio di rigore è parso un gesto violento e liberatorio, più che tecnico, ma ha comunque ottenuto il risultato cercato. Rientra capitan Antenucci dalla squalifica, i due possono compensarsi bene.