Protesta in piazza a Ferrara per liberare i macachi dell'Università
Ferrara Le associazioni animaliste tornano a protestare in piazza per i macachi dell’Università di Ferrara. E continueranno a farlo, promettono, «finché non saranno liberati». Un centinaio di persone, con gruppi provenienti da altre province e regioni italiane, oggi (22 febbraio) hanno risposto all’invito di Animal Liberation e Limav, che sollecitano la procura di Ferrara a provvedere al sequestro preventivo dei cinque macachi «detenuti nell’Ateneo» ovvero Clarabella, Eddy, Archimede, Cesare e Cleopatra «che da vent’anni vivono in condizioni incompatibili con le esigenze delle specie, rinchiusi in gabbie anguste, esposti solo alla luce artificiale, mentre uno di loro Orazio, nel frattempo è morto», dichiara la presidente di Animal Liberation Lilia Casali. Molti gli striscioni esposti dai manifestanti contro la pratica della vivisezione («una tortura inutile»), mentre tra fischietti e la ripetuta richiesta di liberare gli animali rimbalzano parole molto dure contro l’Ateneo estense. Ed è proprio l'Università ad essere intervenuta per «respingere con fermezza le reiterate accuse in merito a presunti maltrattamenti, e addirittura, a vivisezione, pratica vietata in Italia e la cui mera citazione evidenzia l’infondatezza e la falsità delle affermazioni». L’Ateneo precisa che «la vivisezione, intesa come sperimentazione che non si preoccupa della sofferenza degli animali, non è più praticata da decenni in nessun laboratorio scientifico che tale si possa definire. Non è pertanto accettabile che essa venga strumentalmente e insistentemente richiamata». L'INTERVENTO COMPLETO di Unife.